Il mite microclima caratteristico del Lago, con inverni meno rigidi e estati meno afose rispetto all’entroterra, ha da sempre favorito l’insediamento umano tanto che lungo il perimetro del Lago si affacciano numerosi centri abitati.
Primo tra tutti, la cittadina da cui il lago prende il nome: Bolsena.
Il centro storico conserva vestigia del proprio passato etrusco- romano, quali la cinta muraria e l’anfiteatro del Mercatello, e ha mantenuto intatto il suo pittoresco impianto di borgo medievale. Dalla Basilica di Santa Cristina è possibile accedere alle sottostanti Catacombe, tipico esemplare di architettura ipogea paleocristiana con rimaneggiamenti medievali che conserva pregevoli opere di pittura locale di epoca rinascimentale. All’interno della Rocca Monaldeschi della Cervara, il Museo Territoriale del Lago di Bolsena ospita un interessante percorso espositivo che illustra la storia del luogo dalle origini geologiche del territorio al periodo etrusco-romano e medievale fino alle più recenti manifestazioni della cultura locale. Sulle colline vicine i boschi di querce,castagni e carpini fanno da sfondo alle necropoli etrusche. Lungo la costa lacustre sono presenti numerosi ristoranti dove si possono degustare piatti tipici e vini laziali.
Viterbo
Dal lago è facilmente raggiungibile il capoluogo provinciale Viterbo. I Romani trasformarono l’originario abitato etrusco in insediamento militare, carattere che viene rafforzato in epoca altomedievale con la costruzione di una imponente cinta muraria. L’inespugnabilità di Viterbo, che nel 1243 aveva respinto l’attacco di Federico Barbarossa, fu determinante nella scelta di questo centro come Sede Papale tra il 1257 e il 1281. E’ in questo periodo che viene costruito il monumentale Palazzo Papale con la sua Loggia e il Palazzo del Conclave. Testimone del glorioso passato medievale di Viterbo è tutto il tessuto del centro storico con i suoi vicoli, le chiese romaniche e romanico-gotiche e il quartiere San Pellegrino, pressoché immutato nel suo aspetto. Da non perdere il Museo nazionale Etrusco nella Rocca Albornoz dove è custodita la Biga di Ischia di Castro, eccezionale carro da parata in bronzo risalente al VI secolo a. C. Particolarmente suggestivo è il trasporto della macchina di Santa Rosa, in occasione della festività patronale che ricorre il 3 settembre.
Civita di Bagnoregio
Non lontano da Viterbo sorge Civita di Bagnoregio, che Bonaventura Tecchi, scrittore originario del luogo, definì “città che muore”. L’abitato, frazione del Comune di Bagnoregio, sorge su una collina argillosa interessata da un fenomeno di erosione che è responsabile del suo isolamento. Da Civita, raggiungibile soltanto a piedi attraverso un ponte sospeso in cemento armato, si può ammirare la suggestiva vallata sottostante, caratterizzata dai calanchi, tipico fenomeno geomorfologico del territorio originato dal dilavamento delle acque su rocce argillose degradate.
Tuscania
Su un promontorio di roccia tufacea che domina la strategica vallata scavata dai fiumi Capecchio e Marta, emissario del Lago di Bolsena, sorge l’abitato di Tuscania. Importante città della Lucumonia etrusca di Tarquinia, conserva la sua importanza durante il periodo romano con la costruzione della Via Clodia.
Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce numerose necropoli, particolarmente interessanti per la varietà tipologica dei sepolcri che ospitano. I reperti rinvenuti all’interno di esse sono conservati presso il Museo Archeologico Nazionale Tuscanese. La ricca area archeologica tuscanese si trova all’interno di una splendida area agricola di quasi 2000 ettari coltivata a olivi, che nel 1997 è stata riconosciuta come “Riserva naturale di Tuscania”.
L’immersione nella natura è garantita anche da una passeggiata sugli antichi tratti della Via Clodia che attraversa Tarquinia e la collegava a centri abitati dei dintorni.
Saturnia
Il basolato della via Clodia ci porta da Tarquinia a Saturnia, frazione del comune di Manciano (GR), conosciuta per i suoi centri termali. Nel territorio sono infatti presenti numerose sorgenti termali le cui acque sulfuree sgorgano ad una temperatura di 37,5 °C e hanno rinomate proprietà terapeutiche, donando relax e benessere al solo immergervisi. Le principali cascate termali sono le cascate del Mulino, situate presso un vecchio mulino, e le cascate del Gorello.
Orvieto
In territorio umbro sorge Orvieto. Eretta su una enorme massa tufacea che domina la valle sottostante, conserva grandiosi esempi di architettura civile e religiosa di epoca medievale e rinascimentale, come lo splendido Duomo in stile gotico realizzato dall’architetto senese Lorenzo Maitani, la Cappella di San Brizio con un celebre ciclo di affreschi sul Giudizio Universale di Luca Signorelli (1499 – 1502), il Palazzo del Capitano del Popolo, il Palazzo dei Papi, che ospita il Museo Archeologico Nazionale ed eleganti residenze gentilizie. Assolutamente da non perdere è il suggestivo Pozzo di San Patrizio, mirabile opera di ingegneria idraulica tardo-rinascimentale.
Ogni quarta domenica del mese nelle vie di Orvieto si svolge il Mercatino dell’Artigianato, esposizione di oggettistica lavorata a mano, ceramica, vetro, tessuti, cuoio, lavorazione legno, pittura, prodotti naturali.
Pitigliano
Pitigliano sorge su un promontorio tufaceo lungo la Strada Regionale 74 Maremmana. Nota fin dal medioevo per la presenza di una nutrita comunità ebraica, tanto da essere definita “la Piccola Gerusalemme”, conserva la Sinagoga cinquecentesca e il Cimitero Ebraico come testimonianze del suo sinecismo religioso.
Nelle vicinanze di Pitigliano si trovano numerose necropoli etrusche. Presso la necropoli del Gradone, che si trova vicino al Cimitero Ebraico, è stata allestita un’area didattica diviso in due sezioni la “città dei vivi” e la “città dei morti”. La “città dei vivi” contiene ricostruzioni di abitazioni e stanze dell’Età del Bronzo e di epoca etrusca. Attraverso le “Vie Cave”, rete viaria di epoca etrusca, si scende nella sezione “città dei morti”, dove è possibile visitare l’area sepolcrale con tombe a una, due o tre camere. Qui è possibile visitare la tomba “dimostrativa” all’interno della quale è stata allestita la sepoltura di Larth e Velia, una coppia fittizia di sposi defunti, e rivivere così la sacralità e le emozioni di una cerimonia funebre etrusca. Un’ulteriore discesa conduce alla necropoli di San Giovanni con tombe dal VI al IV-inizi III secolo a.C. All’interno della tomba monumentale con coppia di pilastri sono esposti alcuni pannelli con le immagini delle animazioni teatrali in costume che si svolgono in estate.
Sovana
Ancora in provincia di Grosseto si trova Sovana, frazione di Sorano, raro gioiello di urbanistica medievale.
Fondata dagli Etruschi e conquistata dai Romani, nel Medioevo è un feudo della famiglia Aldobrandeschi e poi diventa libero comune. Sempre durante il Medioevo a causa delle epidemie di peste Sovana si spopola a tal punto da essere chiamata “la città di Geremia”, la città che muore. I tentativi di ripopolamento del borgo ad opera dei Lorena a partire dal XVI secolo si rivelano vani, il che fa giungere intatto ai giorni nostri il suggestivo aspetto medievale di Sovana.
Particolarmente interessante è l’Area archeologica di Sovana, situata sulla strada che conduce a san Martino sul Fiora. Collegata all’area archeologica di Pitigliano dalle già citate “Vie Cave” e facente parte dell’area “Parco Archeologico del Tufo”, il sito ospita un centinaio di tombe monumentali di epoca etrusca. Particolarmente meritevole di nota è la Tomba Ildebranda.