La frequentazione del lago di Bolsena e più in generale della Tuscia da parte di facoltosi personaggi che lo eleggevano a luogo ideale per le loro vacanze ha determinato il sorgere di eleganti Ville e ameni Giardini.
Giardino della Cannara
Situato sul torrente Marta nell’omonimo comune, il Giardino prende il nome da una costruzione databile all’epoca romana costruita sopra il corso del fiume, una sorta di casa-ponte dove con un sistema di griglie (anticamente fatte di canne da cui Cannaia o Cannara) venivano catturate ingenti quantità di anguille. A far da sfondo alla Cannara è il suggestivo Giardino popolato da una grande varietà di fiori, quali rose, peonie, iris, violette, papaveri e calle fino a un grande fiore di loto.
Palazzo Farnese
Facilmente raggiungibile da Bolsena è Caprarola dove sorge il cinquecentesco Palazzo Farnese. Già fortezza militare eretta da Antonio da Sangallo, viene trasformato in residenza estiva del cardinale Alessandro Farnese dall’architetto Vignola. A questi si deve infatti la costruzione di due eleganti rampe d’accesso, che rompono l’isolamento dell’originaria fortezza dall’abitato di Caprarola. Negli ambienti interni l’originaria austerità ha lasciato il posto allo sfarzo delle pareti affrescate delle numerose Sale del Palazzo, opera di abili pittori del tempo, come i fratelli Zuccari, Jacopo Zanguidi detto il Bertoja, Raffaellino da Reggio, Antonio Tempesta e altri artisti minori. Sul retro del palazzo si aprono i giardini all’italiana, architettura precisa ed elaborata, secondo quanto richiedeva il gusto cinquecentesco, i quali culminano nella segreta Casina del Piacere, fatta costruire in epoca immediatamente successiva al Palazzo e già residenza estiva del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi.
Villa Lante della Rovere
Tornando verso Viterbo, nella frazione di Bagnaia si erge Villa Lante della Rovere, altro esempio di architettura manieristica tardo cinquecentesca anch’essa attribuita al Vignola. Spicca subito all’attenzione del visitatore che ha già visitato il palazzo Farnese di Caprarola la diversità tra le due residenze: non più un imponente maniero trasformato in residenza estiva, ma due strutture distinte commissionate da due diversi cardinali che ad esse danno il nome. La diversità della committenza è all’origine di una diversità di stile degli affreschi : il gusto paesaggistico del casino Gambara contrasta col gusto classicheggiante del casino Montalto. L’attrazione principale di Villa Lante della Rovere è costituita dai giardini consistenti in un’articolata struttura composta da monumentali fontane prospettiche, ruscelli artificiali, arbusti intagliati a formare motivi decorativi, statue di divinità fluviali, querce, lecci e platani.
Il parco dei mostri di Bomarzo
In località Bomarzo, non lontano da Villa Lante sorge il Parco dei Mostri o Sacro Bosco, complesso monumentale in stile grotesque. Il parco viene commissionato nel 1547 dall’aristocratico Vicino Orsini all’architetto Pirro Ligorio e costituisce un peculiare esempio di giardino rinascimentale, diverso dai già descritti giardini all’italiana di Palazzo Farnese e dai giardini scenografici di Villa Lante della Rovere. Esso è infatti costituito da opere scultoree che rappresentano figure mitologiche e architetture improbabili, come la Casa Pendente e l’Orco. Difficile individuare una chiave interpretativa univoca che faccia da filo conduttore unico per le opere del Parco: dopo numerosi tentativi di spiegazione da parte di letterati e filologi, si pensa che Vicino Orsini abbia volutamente inserito nelle opere del Parco una pluralità di citazioni dotte, dalla letteratura medievale e rinascimentale alla mitologia all’astronomia all’esoterismo, sulla falsariga della spettacolarità dell’architettura manieristica.
La Scarzuola
In località Montegiove nel comune di Montegabbione (TR) sorge la Città Ideale di Tommaso Buzzi. Il complesso monumentale è stato costruito tra il 1958 e il 1978 ed era stato concepito come una grande scenografia teatrale, lasciata volutamente incompiuta. Gli edifici richiamano diverse architetture note per la loro spettacolarità: Villa Adriana e Villa d’Este a Tivoli, la Rometta di Pirro Ligorio, l’Acropoli di Atene e il già descritto Bosco Sacro di Bomarzo. Lo stile architettonico che domina il complesso è il neo-manierismo, amplificato dall’uso di rampe di scale nel collegare i diversi ambienti, gli allungamenti delle componenti architettoniche, il volutamente mancato rispetto delle proporzioni delle parti, la struttura labirintica, le forme geometriche, i richiami astronomici e l’implementazione di progetti mai realizzati di Borromini e altri architetti manieristi e barocchi.
Il giardino dei Tarocchi
Altro parco scenografico raggiungibile dal Lago di Bolsena è il Giardino dei Tarocchi. Situato in località Garavicchio nella frazione Pescia Fiorentina del comune di Capalbio (GR), è stato ideato nel 1979 dall’artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle ed è popolato da 22 statue ispirate alle figure degli arcani maggiori dei tarocchi. Le statue dei Tarocchi accompagnano il visitatore in un percorso concepito da Niki come un viaggio spirituale e magico, una sorta di percorso iniziatico che si richiama a illustri precedenti (ancora il Sacro Bosco di Bomarzo, il Palazzo Ideale di Ferdinand Cheval nella Drome, il Parco Guell di Barcellona, le Torri di Watts di Simon Rodia di Los Angeles).
l giardino di Spoerri
Altro parco artistico raggiungibile dal Lago è il Giardino di Daniel Spoerri nel comune di Seggiano (GR). Visitabile da Pasqua a Ottobre, contiene 103 opere di 50 artisti diversi: Il percorso, all’interno dei 16 ettari di parco, si dipana fra ampi spazi erbosi e boschetti con un andamento apparentemente casuale; le opere d’arte contemporanea si dispongono in ordine sparso integrandosi e mimetizzandosi nel paesaggio. Oltre al percorso scultoreo esiste anche un percorso botanico. Inoltre, per ogni artista presente nel parco è presente un esemplare di olivo tipico del territorio e noto con il nome di “olivastra seggianese”.
Castello Ruspoli
Nelle vicinanze di Bomarzo, a Vignanello sorge il Castello Ruspoli, altro raffinato esempio di castello rinascimentale. Esso ha assunto il suo aspetto attuale in seguito alla ristrutturazione della preesistente rocca medievale tra il 1531 e il 1538 per volere di Beatrice Farnese e del genero Sforza Marescotti, probabilmente su progetto di Antonio da Sangallo. La sua imponente mole, circondata da un profondo fossato, serrata da quattro bastioni angolari e caratterizzata dalla merlatura ghibellina, domina il panorama del borgo. All’inizio del Seicento Giulia Orsini, figlia di Vicino Orsini, decise di realizzare i giardini che si estendono sul promontorio a est del Palazzo, creando un’articolata struttura con diverse sezioni. Di queste il Giardino di Verdura costituisce la parte più interessante e meglio conservata dell’intero complesso. Siepi di alloro, lauroceraso, viburno, tino e bosso delineano il suo contorno, mentre basse siepi di bosso disegnano forme geometriche al suo interno.